Vita associativa - Nilde Guerra

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Dal bollettino della Parrocchia di San Potito
mese di Novembre 2024

Anche gli Amici di Nilde "PELLEGRINI DI SPERANZA"
Ispirati dalle parole del Papa che ci invita ad una “Chiesa pellegrina in uscita” abbiamo organizzato una “Peregrinatio nildiana” con inizio nelle ridenti terre della Valmarecchia. Siamo stati mossi dall'intento di celebrare e promuovere Nilde, con la sua eredita morale, spirituale e religiosa, dando testimonianza dell'affetto che ci lega. La buona riuscita sarà foriera di ulteriori progressi nel cammino di Beatificazione che tanto desideriamo.
La prima tappa è stata al Santuario del Sacro Cuore a Martorano di Cesena, completata dalla visita al Santuario della Madonna del Monte, ricco di storia, di ex-voto e di tanto altro.
Un vivissimo grazie a tutti i partecipanti, con un arrivederci alla prossima tappa, nella speranza che se aggiungano altre.

Giuseppina
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Il motto del Giubileo 2025 e: PELLEGRINI DI SPERANZA. Noi dell‘Associazione Amici di Nilde abbiamo iniziato con un pellegrinaggio alla chiesa del Sacro Cuore di Martorano di Cesena e all'Abbazia di Santa Maria del Monte di Cesena. Il Sacro Cuore di Gesù, cosi caro a Nilde, era perfettamente rappresentato nella vetrata istoriata in alto al centro del presbiterio della chiesa.
E' presente infatti un’immagine molto significativa di Gesù con le braccia aperte, dal suo cuore si vede uscire una moltitudine di persone di ogni razza, mestiere, mansione, incarichi con a capo il Papa, questa immagine ci ricorda che noi tutti siamo la Chiesa che scaturisce da cuore di Gesù. Don Andrea ci ha illustrato molto bene ogni particolare di questa chiesa ed e stato molto bello poi partecipare proprio Ii alla Santa Messa.
Nella seconda tappa abbiamo raggiunto I‘Abbazia della Madonna del Monte accolti da uno spettacolare panorama sopra Cesena. La guida e stata molto dettagliata nel raccontarci tutto di questo maestoso complesso, ma quello che più mi ha colpito è stata la mostra degli ex-voto, veramente una cosa unica! Le grazie concesse dalla Madonna del Monte sono qualcosa di incredibile. Quel giorno nelle mie preghiere personali mi sono affidata alla Madonna del Monte e ringrazio Nilde che ci ha accompagnato durante questo pellegrinaggio.

Rita
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Quando ho saputo che si organizzava un pellegrinaggio in memoria di Nilde subito ho pensato: “Come mi piacerebbe partecipare...." ma essendo molto anziana ho detto che non ce la potevo fare, poi all’ultimo ho deciso e sono stata molto contenta.
Il pellegrinaggio si è svolto in un bel clima di amicizia e serenità con tutti i partecipanti. Nella prima tappa abbiamo visitatola Chiesa del Sacro Cuore di Martorana dove ci ha accolti don Andrea. E’ una chiesa moderna ma adorna di segni molto significativi: in alto l’immagine dello Spirito Santo con le fiammelle dei sette doni, al centro Gesù sacramentato racchiuso in una sfera dorata, luce del mondo e a lato la statua di Gesù buon
pastore con la pecorella smarrita sulle spalle. Nel pomeriggio ci siamo recati a Santa Maria del Monte, un’abbazia Benedettina molto bella. Grazie di cuore a chi ha pensato a Nilde per questo pellegrinaggio e un particolare ringraziamento alla signora Giuseppina che con le sue sorprese si è rivelata un vero “Tour operator”

Franca
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Una giornata di grazia, quella di sabato 12 ottobre, in pellegrinaggio nildiano alla parrocchia del Sacro Cuore di Gesù del Martorano e all'Abbazia di 8. Maria del Monte di Cesena, in cui fra preghiere. visite guidate e convivialità, abbiamo fatto “famiglia” e vissuto un'esperienza di serenità e ricchezza.

Paola
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Bellissima esperienza spirituale ed anche culturale. Il pellegrinaggio in preparazione al Giubileo è stata occasione per pregare insieme, per le necessità delle nostre famiglie e per le persone che hanno chiesto preghiere. Uniti con Nilde e per Nilde.

Franco
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Le opere d'arte esprimono una catechesi viva, parlano di una spiritualità in cui arte e fede si fondono perfettamente. Al Santuario della Madonna del Monte, sul Colle Spaziano, all'Abbazia retta dai padri benedettini ci emoziona la collezione di ex-voto, 690 tavolette dipinte a partire del 1400, che raffigurano le grazie esaudite dalla Vergine.
Nel silenzio che vi regna recitiamo cantando le Litanie per ringraziare la Madonna. La Peregrinatio nildiana che ha illuminato la nostra fede sia I'inizio di un percorso in attesa della beatificazione della nostra Nilde

Mattia




Dal bollettino della Parrocchia di San Potito
mese di Maggio 2024

Nilde invoca la Madonna
Il 30 aprile del 1949, 75 anni fa, Nilde scrive all’amica Giuseppina Marangoni: “[…] Oggi incomincia il mese mariano, sento tanto il desiderio di poter partecipare alle sacre funzioni le quali allietano tanto i nostri cuori infondendo un amore immenso a Colei che è tutta pura, tutta Bella ed è Porta del Cielo, delizia del Paradiso […]”.
Chi era Maria, Madre di Dio, per Nilde? Nelle sue lettere la descrive sempre come “Mamma Celeste”. Era una mamma per lei, alla quale si rivolgeva affidandoLe le sue preoccupazioni e invitando i suoi amici a fare altrettanto. A Rosa e Domenico Reggi scrive infatti: “[…] La Vergine Santa sia la nostra guida, la nostra consigliera, il nostro rifugio, il nostro faro luminoso poiché ella è Madre e sa comprendere tutti i bisogni dei figli Suoi. Specialmente nelle nostre angustie dobbiamo volgere a Lei il nostro cuore angosciato poiché nessuna al mondo ha sofferto come Lei […]”.
Nilde, come Maria con il suo “fiat, avvenga di me secondo la tua parola”, ha detto il suo “sì” a Gesù, offrendo tutta la sua vita, soprattutto i suoi dolori, per la sua conversione, quella dei suoi cari e del mondo intero. Nilde non si è risparmiata, non si è tirata indietro, anche quando la sua vita diventa drammatica, quando vede infranto il suo sogno di diventare Ancella di Dio. Come Maria di fronte al miracolo eccezionale che le era stato annunciato, diventare Madre del Salvatore, con fede, semplicità e disponibilità aderisce al Mistero di Dio, anche quando il Suo unico figlio viene flagellato e tutto sembra finito, gli rimane accanto, così Nilde, decide di fidarsi e affidarsi alla grande Presenza dentro la sua semplice esistenza umana, anche quando la vita prende un’altra direzione che lei non voleva.
Mi colpisce come Nilde chiama Maria, “Porta del Cielo”, perché la Madonna è Colei che ci introduce nel Mistero, nel senso delle nostre giornate. Lei che ha sofferto perdendo il proprio Figlio, che ha dato la Sua vita per Lui, può consolarci perché è sicurezza della nostra speranza. Ha collaborato a darci la salvezza. Allora il mese di maggio, con il Santo Rosario, può essere per ognuno di noi l’occasione per chiedere a Maria di imparare la Sua fedeltà, anche quando le cose vanno male e ci fanno soffrire. Maria era mamma e come ogni mamma che dà la vita per il proprio figlio, non si risparmia ma lo ama per il suo bene. Chi meglio di Lei può sostenerci nel nostro cammino? Che la Madonna sia per noi la mamma a cui chiedere protezione e conforto sotto il suo grande manto di misericordia.

Michela
Dal bollettino della Parrocchia di San Potito
mese di Marzo 2024

Maria Teresa Contarini: il ricordo e l' affetto
Il 5 febbraio scorso il Signore ha chiamato a sè la nostra cara Maria, la "Maria di Tonino" come noi la chiamavamo familiarmente per identificarla tra la miriade di persone che portano questo santo nome. E' partita senza troppo clamore perchè da qualche tempo assente dalla realtà di San Potito e dell‘Associazione, prostrata dalla sofferenza del corpo e dalla più sottile sofferenza del cuore per aver lasciato solo Tonino. Con lui ha vissuto in simbiosi più di 50 anni, ne è stata sposa, sorella, guida. L'orgoglio della sua vita erano i figli da crescere, lo scopo testimoniare Nilde, portarla sugli altari. Maria ha trascorso l'infanzia in grande familiarità, con lei ha vissuto nella sua stessa casa, ne ha assorbito la spiritualità da lei ha ricevuto I'educazione cristiana e del cuore. Dopo la morte di Chiletto, il "grande promotore", si è sentita lei, la nipote, investita del compito di proseguire I'opera dello zio nel percorso della causa di beatificazione, lei, di diritto testimone della vita di Nilde, custode della memoria, erede spirituale. Ricordo il suo sorriso disarmante e la naturalezza con cui avvicinava sacerdoti, vescovi, prelati, per parlare di Nilde, legittimata dall' orgoglio di far parte della sua famiglia e di rappresentarla oggi nel mondo. Il sorriso è un linguaggio universale che sa trasmettere tante sfumature emotive: c'è il sorriso dell'incontro e dell'accoglienza, dell'allusione, della complicità, del non detto ma significato... e Maria parlava col sorriso. Si apriva a quel gruppetto di amiche dell‘infanzia con cui divideva gioie e ombre della vita, ma era sempre disponibile per tutti.
L‘Associazione, che ha percorso un pezzo di strada insieme a lei, le deve molto per quel lavoro minuto di tessitrice di contatti con la varie comunità parrocchiali, gli istituti religiosi, specie con la Ancelle, sempre pronta ad offrirsi, ad esserci, a fare. Risuonano ancora nella memoria i suoi "ci vado io con Tonino.. lo faccio io con Tonino" quando c'era da distribuire le tessere, i giornalini, le locandine nelle parrocchie della diocesi e oltre, visitare gli istituti per portare gli inviti alle celebrazioni, libri e materiale divulgativo. Maria ha costruito una rete di relazioni importante.
Sentiremo il vuoto della sua presenza. del suo fervore operativo, del suo sorriso, ma siamo certi che da lassù, nell'abbraccio del Padre e dei suoi cari, specie di Nilde come da bambina, continuerà a prendersi cura di San Potito e dell'Associazione.

Paola
Dal bollettino della Parrocchia di San Potito
mese di Dicembre 2023

"Eccomi, mio Gesù: ti offro tutta la mia vita"
E‘ il 4 dicembre del 1947 e Nilde rivolge queste parole al suo padre spirituale Don Giuseppe Parmeggiani: “(…) Padre, una gioia immensa invade l’anima mia e desidero che giunga presto il giorno felice dell’Immacolata, in cui potrò formulare quelle parole di vittima volontaria per la conversione della mia famiglia e per il bene della mia Parrocchia, quando Gesù Eucarestia sarà in me allora Gli dirò tutto il mio amore e Gli farò la mia offerta. (...) Così, con il permesso del suo Direttore spirituale, la mattina dell’8 dicembre 1947 nella chiesa di San Potito, subito dopo la S. Comunione, Nilde fa la sua offerta di piccola vittima.
“O mio dolcissimo Sposo Gesù, finalmente è giunto il giorno in cui posso rinnovarti la mia offerta di vittima. Eccomi, mio Gesù: ti offro tutta la mia vita, tutta me stessa, perché compia in me tutti i tuoi disegni. Fa che mai metta ostacolo alla tua santa volontà, in qualunque modo si manifesti. Tu sei il mio unico bene, quindi fa di me quello che vuoi: taglia, brucia, recidi tutto ciò che in me è degno di Te. Non badare ai lamenti della mia fiacca natura, essa è cieca. Tu dammi la tua croce e sarò beata. Stringimi alla tua Croce perché possa assaporare con Te la gioia del dolore accettato, anzi chiesto, perché i miei cari ritornino a Te. (…)
O Amore, accetta l’olocausto della mia giovinezza per la conversione dei miei cari, in modo speciale di mio fratello, per la santificazione dei sacerdoti e per la conversione dei poveri peccatori (…)”. Poi Nilde si affida alla dolce Madre e Regina per chiederle protezione sotto il suo bel manto, perché interceda con suo figlio e la sua offerta venga accettata ed esaudita.
Ho sempre avuto difficoltà a capire fino in fondo il significato ultimo del Voto di vittima. Sicuramente nella spiritualità del tempo era più frequente voler offrire sé stessi come vittime di espiazione al Signore, essere crocifissi come Gesù crocifisso. Nilde ha avuto esempi e testimoni di fede come S. Gemma Galgani, che in punto di morte ha scelto di farsi vittima per la conversione dei peccatori. Noi viviamo in un altro periodo storico. Allora mi chiedo: “Che significato ha per noi oggi questa offerta di vittima? E’ solo un fatto lontano del passato, estraneo e indecifrabile?”. Innanzitutto, mi colpisce l’amore di Nilde verso Gesù. E’ questo grande amore che la porta a voler fare questo sacrificio, a rinunciare alla sua vita per il Suo grande Sposo. Nilde compie questo sacrificio perché ama Colui a cui decide di offrire la sua vita. Nel nostro quotidiano anche noi, attraverso piccoli sacrifici, rendiamo sacre, cioè divine (sacrum-facere) le nostre azioni, spesso faticose e dolorose. Non accade anche a noi genitori quando facciamo sacrifici per i figli, o ci sacrifichiamo per accudire i nostri cari, anziani o malati, aiutiamo amici o sconosciuti in difficoltà? Lo facciamo perché desideriamo il loro bene e allora ci doniamo, offriamo la nostra vita, a volte in modo incommensurabile, a volte in modo più limitato, ma tentativamente decidiamo di offrire parte di noi (tempo, energie fisiche, denaro, un sorriso e tanto altro) per un bene più grande. Credo che solo per amore si possa decidere di offrire la propria vita, solo se si vive questo bene si desidera di sacrificare parte di sé e Nilde ne è un grande esempio. Lei voleva sacrificare sé stessa per legarsi a Gesù, per riparare le offese che Lui ha subito. Quando uno dei nostri cari subisce un’ingiustizia o viene offeso, non vorremmo certo condividere quel dolore, farcene carico per alleviarlo a chi invece sta soffrendo?
Nilde desidera questa sofferenza, a tal punto da perdere la propria vita perché aveva a cuore il bene del fratello, della sua parrocchia, della sua San Potito, del mondo intero, perché tutti loro potessero essere felici come lo era lei tra le braccia di Gesù. Allora, cerchiamo questo grande Bene nella nostra vita. Solo così credo che potremo accettare con più docilità i sacrifici che, più o meno grandi, fanno parte della nostra vita.

Michela
Dal bollettino della Parrocchia di San Potito
mese di Maggio 2023

L' anniversario di Nilde
“Ti benedico, o Padre, Signore del Cielo e della terra. perché hai tenuto nascosto queste cose ai sapienti e agli intelligenti e le hai rivelate ai piccoli" (Mt. 11,25).
Nilde si può elencare fra i "piccoli del Signore" perché si e abbandonata e affidata al cuore di Gesù.
Si sentiva "misera creatura” e “povera figlia" ingrata davanti a Dio.
Ha intuito il mistero dell‘amore di Cristo e ci fa contemplare  continuamente la passione di Gesù, “quel cuore che ha tanto amato gli uomini".
Nilde ha saputo coniugare la vita spirituale con l' apostolato in parrocchia, la dedizione alla famiglia. L’esempio di una vita evangelica e la croce della sofferenza.
E’ stata attratta dal suo Sacro Cuore “fornace ardente di Carità” che vede reale nell‘Eucarestia, palpitante di amore per noi.
Questa spiritualità cristocentrica I' ha attinta nella sua parrocchia di San Potito. con il consiglio del suo parroco, del suo direttore spirituale e attraverso letture di libri di santi.
In seguito, I' ha approfondita nell’ Azione Cattolica e completata nei contatti avuti con la Ancelle del Sacro Cuore di Gesù Agonizzante di Lugo.
Manteniamo sempre vivo nei nostri cuori il motto di Nilde “tutta e tutto per Gesù" e nonostante il passare degli anni potremo sempre vederla come una proposta e un incentivo, per capire I’ invito alla sequela e alla santità che Dio ci fa attraverso la sua Parola.
“Lasciamoci quindi modellare dal Divino Artefice" che fa delle sue creature segno profetico per ogni epoca della storia, come Nilde la vigilia della sua morte, pronta a sacrificarsi per la “salute dell‘umanità”.
In una società che punta sul tornaconto personale. Nilde potrà essere modello di sacrificio per gli altri, fondamenta educativa nascosta e solida per i giovani, persona concreta tanto lontana dal desiderio di apparire di molta parte del genere umano.
Ricordiamolo: una persona buona e santa fa bene a tutti!

Don Renzo Tarlazzi
Vice postulatore della causa di beatificazione di Nilde Guerra
Dal bollettino della Parrocchia di San Potito
mese di Marzo 2023

Nilde 5 Marzo 1943
Ricordiamo con tenerezza e commozione la data del 5 marzo, un lontano 5 marzo di ottanta anni fa quando Nilde, coronando un sogno a lungo vagheggiato, viene accolta nel noviziato della Casa Madre dell’Istituto delle Ancelle del Sacro Cuore di Gesú Agonizzante di Lugo. Chi la vide quel mattino la ricorda pedalare radiosa, coi capelli al vento, verso la meta agognata, tanto attesa e
conquistata malgrado la decisa opposizione paterna. Con quanta rispettosa fermezza gli scrive “… i figli non sono possesso dei genitori e la vocazione non è tanto una realtà personale quanto un’ubbidienza alla volontà di Dio”. È bello rileggere ogni tanto gli scritti di Nilde, le sue lettere, anche se le conosciamo già, è un ripercorrere attraverso di esse i momenti forti della sua vita, sempre
edificanti, e un riproporre Nilde a noi, oggi, per rinnovarne la devozione e la speranza.

Dal bollettino della Parrocchia di San Potito
mese di Febbraio 2023

Venerabile Nilde Guerra: appuntamento alla sua casa natale
Per la comunità parrocchiale di San Potito e l'Associazione “Amici di Nilde” un nuovo evento si aggiunge alle celebrazioni per commemorare il centenario della nascita della Venerabile Cleonilde Guerra (1922 – 2022), celebrazioni che hanno già registrato l'intitolazioneal suo nome dell'area verde di via dei Bibiena a Lugo.
Trattasi questa volta di una targa in ceramica, opera di artisti sanpotitesi, che è stata affissa nella casa natale di Nilde, in via Palazza n. 20 a San Potito, dove la Venerabile ha vissuto l'infanzia e l'adolescenza. Il luogo di nascita di certe figure che trovano uno spazio significativo nella storia religiosa o civile di una comunità, rimane sempre un luogo privilegiato da interrogare, per ricercare indizi, tracce di una storia, chiave interpretativa di una vita. Come si sa dalla sua biografia, Nilde nasce in una povera famiglia di operai il 29 gennaio 1922, quarta figlia di Giulio e Laura Dalmonte. Gli anziani di San Potito raccontano che il “casetto” al n. 8 di via Palazza (oggi n. 20) era considerato la casa dei poveri, abitata da più famiglie, beneficiarie di una sola stanza, che condividevano area cortilizia e un unico “servizio” all'aperto. Spazi esigui, affollamento, frotte chiassose di bambini, erano spesso causa di litigi, scontri verbali, motivo di turbamento ed inquietudine per Nilde, di indole mite, rispettosa, desiderosa di vivere in accordo e fraternità. Si può forse azzardare che proprio quel contesto segnò il suo animo sensibile e abbozzò quel suo desiderio di offerta e di riparazione, cardine della sua spiritualità. Della casa natale di Nilde è oggi proprietario Olindo Guerra (lontano parente di Nilde) che ha accolto con entusiasmo la richiesta da parte dell'Associazione “Amici di Nilde” di affiggere la targa nella sua casa e si è dichiarato onorato di questo emblema distintivo. Lo svelamento e la benedizione della targa avrà luogo domenica 29 gennaio alle ore 10,30 alla presenza di autorità civili, soci e fedeli. Alle ore 11,30 sarà celebrata la S. Messa nella chiesa parrocchiale di San Potito e a seguire avrà luogo il pranzo sociale nei locali della parrocchia.
Dal bollettino della Parrocchia di San Potito
mese di Novembre 2022

UNO SPAZIO VERDE DOVE INCONTRARE NILDE

Il mese di ottobre è stato ricco di eventi che hanno visto Nilde protagonista in un contesto inedito: titolare di un parco pubblico, come pure co-protagonista in un ambiente a lei più consono, quel "dolce nido" dove ha sempre desiderato vivere e restare. Ci riferiamo alla chiesa delle Ancelle del Sacro Cuore. Il 15 ottobre, in occasione delle celebrazioni solenni per ricordare il centenario del dies natalis dei fondatori, l'arcivescovo di Bologna e ora Presidente della CEI, il cardinale Matteo Maria Zuppi che ha presieduto la concelebrazione eucaristica, in visita privata all'Istituto si è soffermato davanti al quadro di Nilde affisso in chiesa e ha chiesto di lei. Come riferiscono le Ancelle, è stato colpito dalla spiritualità di questa giovane che è vissuta tutta per Gesù, dimostrando un vivo interesse che l'Associazione si impegna ad alimentare con l'invio di materiale che possa approfondirne la conoscenza.
Ma veniamo all'evento più recente di sabato 22 ottobrescorso: l'intitolazione da parte del Comune di Lugo alla venerabile Nilde Guerra dell'area verde posta tra via Carlo Scarpa e via dei Bibiena, iniziativa che rientra in un progetto di intitolazione di aree pubbliche a 15 figure femminili di rilievo locale, nazionale e internazionale che hanno lasciato un segno nella storia. Complice una giornata perfetta per un incontro all'aperto, sotto lo sguardo assorto di Nilde raffigurata nel grande quadro appositamente installato, un buon numero di persone si è riunito all'ingresso del parco per condividere questo momento "storico": le autorità civili, dal sindaco agli assessori, i rappresentanti delle consulte di Lugo Nord e di San Potito, le Ancelle del Sacro Cuore, le rappresentanti dell'Azione Cattolica diocesana, i nostri sacerdoti Don Renzo e Don Marco e tutti gli Amici di Nilde, i familiari, i soci, le catechiste, bambini, ragazzi, famiglie, tutti per vivere questo evento corale e dare testimonianza di condivisione. Dagli interventi dell'assessore Pezzi che ha seguito l'iter del progetto, del sindaco Ranalli, di Don Renzo, pur nella singola interpretazione personale è emerso un denominatore comune: l'attualità della figura di Nilde che con la sua vita ha dato valore alla sofferenza e in, questo periodo di incertezze e di disorientamento rimane una luce da seguire, da alimentare e da trasmettere. La benedizione del luogo data da Don Marco ha suggellato l'evento che rimane un ulteriore tassello commemorativo in questo anno del centenario.
Dal bollettino della Parrocchia di San Potito
mese di Ottobre 2022

DOVE SI NARRA ANCORA DI NILDE...


Un altro tassello si aggiunge ai festeggiamenti di quest'anno per ricordare la Venerabile Nilde Guerra nel centenario della sua nascita (29 gennaio 1922).
Trattasi questa volta di un evento "civile" in quanto coinvolge il Comune di Lugo che annovera nella sua circoscrizione anche San Potito.
Sabato 22 ottobre, alle ore 16, sarà intitolata a Nilde l'area verde attrezzata per i bambini situata a Lugo, all'incrocio di via Dei Bibbiena e via Scarpa (per facilitare la localizzazione, l'area rimane dietro al Lidl, verso San Potito).
In quella parte della città è sorto un nuovo insediamento urbano con villette e abitazioni che possono trovare in quel piccolo polmone verde un'area di giochi per i più piccoli e di lettura per gli anziani, fruendo delle panchine in dotazione.
La scelta di intitolare una strada o un'area pubblica a Nilde è stata a lungo meditata e laboriosa nella realizzazione, iniziata già nel  2021 con frequenti contatti con l'amministrazione comunale.
La Comunità parrocchiale di San Potito avrebbe preferito una intitolazione in loco. Una socia "storica" ha affermato a più riprese che "i gioielli di famiglia vanno conservati gelosamente in casa". Quando possibile! Se degnamente possibile! Effettuata una ricognizione sul territorio di San Potito non è emerso alcun spazio ancora libero né per posizione, né per dimensioni, adatto ad onorare Nilde degnamente, perchè di questo si tratta: Nilde è già entrata nella Chiesa e il titolo di Venerabile le resterà per sempre; con questa intitolazione entra nella "storia" di un territorio, di una cultura, di una comunità, in questo tempo definito di oggi ma proiettato nel tempo indefinito del domani.
L'ottica del curare il proprio orticello non sempre dà frutti: il bello, il vero, il buono vanno diffusi, regalati, elargiti a beneficio di tutti e per l'edificazione di ognuno.
Anche il Comune di Faenza, con l'interesse del Vescovo, ha risposto positivamente alla medesima richiesta e l'iter della pratica è in corso.
Dal bollettino della Parrocchia di San Potito
mese di Giugno 2022

19 Maggio: l' anniversario della morte di Nilde
L' associazione "Amici di Nilde" ringrazia la comunità parrocchiale che in occasione della celebrazione eucaristica del 19 maggio scorso ha contribuito con generosità, prestando tempo e competenze, alla buona riuscita dell' evento.
Il nostro grazie va a Don Marco, autorevole "supervisore", al Vescovo Mario, acuto interprete della spiritualità di Nilde, a Don Renzo, vice postulatore, ai sacerdoti celebranti, alle suore del Sacro Cuore, alle catechiste e al coro che è sempre un valore aggiunto di qualità alla liturgia.
Grazie a chi si è occupato degli arredi floreali, del servizio fotografico, del riordino e delle pulizie della sala museo di Nilde e dell' ex Asilo, ora pronti a ricevere decorosamente visitatori e pellegrini, alle cuoche del ricco buffet e a chi ha fatto il lavoro minuto di raccordo, di contatti, di relazioni per la perfetta realizzazione dell' evento, che ha visto come novità il nuovo percorso della processione con partenza dalla casa natale di Nilde e la realizzazione del bel quadro che la rappresenta installato da forze virili.
Non facciamo nomi per evitare involontariamente omissioni, ma chi a vario titolo ha "dato una mano" si riconosca, senta che è stato importante nel lavoro di squadra e che il nostro GRAZIE è singolarmente per lui. Ancora un bell' esempio di risorse parrocchiali, messe a servizio della comunità.

Il Consiglio
Dal bollettino della Parrocchia di San Potito
mese di Marzo 2022

29 Gennaio: Festa per 100 anni dalla nascita di Nilde
Nilde, la cui immagine possiamo ammirare in una cappella laterale di questo duomo, visse la sua vita cristiana con intensità e straordinarietà. Di una vita così abbiamo bisogno anche noi, giovani e adulti, impegnati come siamo nel cammino sinodale. A cento anni dalla nascita, Nilde Guerra, ci è di esempio perché ci insegna a non essere credenti abitudinari, stanchi, incolori, bensì vivi ed attivi, profetici. Vivi, con una spiritualità che rende la propria vita luminosa. Attivi, dedicandoci, anima e corpo, all’apostolato in famiglia ed in parrocchia, per far crescere nella fede i propri parenti e i bambini del catechismo. Non dimentichiamo che Nilde ebbe una fede contrastata. Crebbe in una famiglia ove il padre si opponeva alla sua vocazione religiosa. Lei desiderava essere Suora del Sacro Cuore di Gesù Agonizzante. Al tempo della seconda guerra mondiale i suoi cari, eccetto la mamma, erano divenuti avversi alla Chiesa. Nilde ci insegna a non scoraggiarci nell’amore a Gesù Cristo, ad essere, nonostante un ambiente difficile,costruttori della Chiesa con ardore missionario. Cosa l’aiutava ad essere così? Anzitutto, la consapevolezza del suo battesimo. Nelle sue lettere, più di una volta, ringrazia il parroco che gli ha conferito un tale sacramento. Molti di noi siamo cresciuti come Nilde. I nostri genitori ci hanno insegnato il Ti adoro, preghiera mattutina, con il quale dicevamo: «Ti adoro, mio Dio, e ti amo con tutto il cuore. Ti ringrazio di avermi creato, fatto cristiano e conservato in questa notte …».
L’essere cristiana non portava Nilde ad arrossire, come spesso avviene per non pochi dei nostri adulti e giovani. Era, invece, motivo di gioia e di riconoscenza, di fierezza. Era, inoltre, motivo di risposta all’amore di Dio con amore, facendosi dono a Lui con tutta se stessa. In secondo luogo, un tale amore la rendeva missionaria entusiasta, mossa da quel fuoco spirituale il cui fervore irradia dalla Carità di Cristo, diffusa  nel suo e nel nostro animo dalla Cresima e dall’Eucaristia. Il suo essere missionario era animato dallo Spirito d’amore donato a tutti i cresimati, profuso dalla partecipazione quotidiana alla santa Messa. Come Gesù nel suo sacrificio si dona al Padre e muore per le persone, così Nilde Guerra si immolava spiritualmente. Nella sua malattia si identificava con Cristo sofferente. Con Lui voleva salvare ad ogni costo i non credenti, i lontani dalla fede.
Le modalità spirituali della vita di Nilde dovrebbero caratterizzare ogni credente, giovane o adulto, impegnato nel cammino sinodale. Si tratta di una vita interiore, coltivata con pazienza, con metodo e assiduità, con una conversione progressiva, con la preghiera di contemplazione del Crocifisso. Una tale vita, però, come ogni scalata, richiede l’accompagnamento di una guida esperta, una guida sacerdotale, specie nel sacramento della riconciliazione. Il sacerdote confessore in cui Nilde riponeva la sua fiducia era don Giuseppe Parmeggiani.
Cari fratelli e sorelle, permettetemi di dirvi che se noi abbiamo intenzione di percorrere con sincerità e verità il cammino sinodale non potranno mai mancarci la preghiera e la costante coltivazione della nostra vita interiore. Il vero missionario non è una persona grezza o superficiale dal punto di vista spirituale. È sempre inquieto e attento al bene degli altri, alla crescita spirituale dei propri fratelli e sorelle, oltre che alla propria. Tutti i grandi santi avevano una fine guida spirituale. Basti pensare a sant’Agostino d’Ippona che la cercò in sant’Ambrogio di Milano e la trovò in san Simpliciano, confessore di Ambrogio. E, venendo più vicino a noi, cioè a don Bosco, la sua guida spirituale fu don Giuseppe Cafasso. San Domenico Savio incontrò la sua in don Bosco stesso, padre e maestro di molti giovani, che divennero, a loro volta, educatori alla santità.
Nilde Guerra ha sviluppato la sua spiritualità nella linea della Carità di cui ci parla san Paolo nella sua prima lettera ai Corinzi (cf Cor 12,31-13,13). Ossia  nella linea di una carità senza fine: «la carità non avrà mai fine». La Carità è la vita di Dio. E, come Dio non ha fine, così la carità. Chi vive la sua carità, la sua vita stessa, non avrà fine. Durerà in eterno. Chi vive Dio rimarrà in Lui, per sempre. Nilde, nella scia indicata dal motto dell’Azione Cattolica – preghiera, azione, sacrificio – ha coltivato, dunque, una spiritualità alta, che la voleva immedesimata con l’amore totale di Cristo, crocifisso a braccia spalancate sulla croce: un amore allo stato puro, quale solo il Figlio prediletto poteva vivere.
Al suo direttore spirituale il 20 aprile 1949 così scriveva: «mi presenti al Divino Artefice perché mi trasformi a colpi di scalpello e così possa compiacergli, ripararlo, consolarlo e amarlo infinitamente. Come Cristo desiderava essere immolato per la nostra salvezza così io desidero soffrire, prima per espiare tutti i miei peccati, per la conversione dei miei cari, per la santificazione dei sacerdoti, per la conversione di tutti i peccatori e perché si faccia un solo ovile sotto un solo Pastore». In questa maniera, davvero eroica, la venerabile Nilde ha voluto contribuire alla costruzione della Chiesa nel tempo in cui è vissuta, a san Potito in particolare. Se riflettiamo sulla sua spiritualità e sul suo apostolato dobbiamo riconoscere che la giovane Nilde viveva in una chiesa e per una chiesa strutturata sulla comunione, sulla partecipazione corresponsabile e sulla missione. Seppure in un contesto socio-culturale, diverso dal nostro, ha vissuto il mistero dell’Incarnazione di Cristo, venuto ad abitare in mezzo a noi, in noi, nel creato, ma anche in quella inevitabile dimensione dell’esistenza umana che è costituita dalla sofferenza, dalla malattia, dalla morte. Proprio qui, anche noi, Chiesa in comunione con Cristo il missionario per eccellenza, siamo chiamati a vivere l’amore di Cristo senza fine. Qui troveremo vera letizia e consolazione per i nostri dolori, anche in quelli più indicibili. Qui siamo chiamati a vivere, non dimentichiamolo, la misura più alta del nostro dono a Dio, specie in questo tempo di pandemia.
Buon cammino sinodale, dunque, con Nilde Guerra, fiore della Romagna  faentina, annuncio di primavere spirituali, frutto dell’amore e del sangue versato di Cristo. Battesimo, Cresima, Eucaristia, Riconciliazione: ecco i pilastri della crescita cristiana, ieri e oggi, nel futuro, per ogni cammino sinodale.

+ Mario Toso
(omelia letta durante la Messa del 29 Gennaio)


Dal bollettino della Parrocchia di San Potito
mese di Gennaio 2022

Nilde: 1922 - 2022
Il mese di gennaio si presenta sempre come un mese interlocutorio perché chiude le festivita e proietta verso un tempo nuovo che si auspica sereno, ricco di promesse, di opportunità, di doni, ma irrimediabilmente tempo sospeso, imprevedibile, pieno di incognite.
Per I’Associazione Amici di Nilde, nel 2022, un punto fermo c'è: la commemorazione solenne del centenario della nascita della Ven. Nilde Guerra avvenuta il 29 gennaio 1922. Ci affidiamo allo scritto di Lea Montuschi che nella biografia di Nilde fa rivivere, come in una favola, I’atmosfera di attesa di quei giorni.
“E’ passata da poco la mezzanotte, quando nel casamento di via Palazza, 7 (il condominio per i piu poveri) Laura Dalmonte sta impegnando tutte le sue energie per dare alla luce una nuova creatura. In casa dormono Albina, Achille, Anita, i tre figli più grandi di 7, 6 e 2 anni. Giulio Guerra, il marito, attende nella stanza accanto. Poco dopo le 2, il primo vagito della neonata invade la casa. ll freddo che avvolge la piccola deve essere intenso, ma ancora più intenso l’amore dei cuori accanto a lei".
Il proseguo della storia è cosa nota. Per un meraviglioso progetto di Dio, anno dopo anno, a contatto con il Vangelo, si costruisce quella bella figura di giovane donna che in un servizio umile e silenzioso in parrocchia e nell’Azione Cattolica ha lasciato una eredità spirituale di commovente ricchezza, sintetizzata nel programma di vita che la compendia e la riassume: “Amare, Soffrire, Tacere, Donarsi".
La comunità di San Potito e I'Associazione Amici di Nilde, col nuovo Consiglio di fresca nomina, si stanno organizzando per fare di questo centenario un momento forte che abbia risonanza ecclesiale e che rimanga come un momento significativo per la fede della nostra comunità. Nella cornice splendida della Basilica Cattedrale di Faenza. cuore della Diocesi, sabato 29 gennaio alle ore 18 avrà luogo una concelebrazione eucaristica solenne, presieduta dal Vescovo Mons. Mario Toso, con la partecipazione di sacerdoti della Diocesi, animata dal coro di San Potito-Bizzuno e con la presenza, si prevede, di una numerosa folla di fedeli in un omaggio corale di devozione e di preghiera. Non é la prima volta che Nilde entra in Cattedrale in maniera solenne.Già nel 1992, il 29 gennaio, ci fu un
incontro di preghiera e di ringraziamento per ricordare il 70° della nascita; nel più recente 2007, la domenica 25 novembre, iI Vescovo Claudio Stagni diede comunicazione della notifica del decreto sulle virtù eroiche di Nilde Guerra; infine domenica 15 febbraio 2015, dopo la messa solenne, Mons. Claudio Stagni ha benedetto il quadro della Venerabile Nilde Guerra posto in una cappella della Cattedrale stessa “per aveda come guida nella preghiera, imitarne le virtù e chiederne l’intercessione”.
L'evento del 29 gennaio prossimo sarà arricchito di un valore aggiunto poiché in quella circostanza sarà a disposizione dei fedeli il santino con la reliquia di  Nilde, realizzato dall’Associazione proprio in occasione del centenario. Ringraziamo il Signore per il dono grande che ha fatto a noi tutti di conoscere Nilde e facciamo nostro I'auspicio della beatificazione e che I'auspicio diventi preghiera.
Dal bollettino della Parrocchia di San Potito
mese di Dicembre 2021

Avanti con gli "AMICI DI NILDE”
Martedì 14 dicembre prossimo i soci degli “Amici di Nilde” sono convocati alle ore 20,30 nella sala parrocchiale a Nilde intitolata per procedere all’elezione del nuovo Consiglio che rimarrà in carica per il prossimo triennio.
E’ questo un momento ufficiale importante, richiesto dallo statuto, affinché l’Associazione, confermata dalla base, possa continuare a svolgere il compito affidatole di “diffondere la conoscenza e la devozione della Venerabile Nilde Guerra promuovendo iniziative religiose e culturali, pubblicazioni, manifestazioni, pellegrinaggi, concorsi utili ad approfondire e diffondere tale conoscenza”. L’Associazione “Amici di Nilde” ha una lunga storia alle spalle che si delinea e prende forma spontaneamente già alla morte di Nilde. La comunità locale, infatti, si rese conto che quell’umile ragazza di San Potito, figlia di Giulio e della Laurina, non era come le altre ragazze del paese, ma era un’anima speciale che irradiava fede, bellezza, carità e la cui devozione si diffuse fin da subito nel privato delle case e delle famiglie. Il cappellano Don Giacinto Marescotti se ne fece portavoce raccogliendo e pubblicando testimonianze e scritti; il fratello Chiletto, convertito, fece scopo della sua vita onorarne la memoria. Gli anni ’80 segnarono la svolta: i tempi si rivelarono maturi per introdurre l’iter del processo diocesano alla causa di beatificazione. In questo contesto il vescovo di Faenza Mons. Marino Bergonzini diede forma ufficiale e strutturata alla fondazione dell’Associazione “Amici di Nilde”, emanazione della curia vescovile, dotata di uno statuto ampio e ben articolato, sottoscritto e controfirmato da sacerdoti, religiose delle Ancelle del Sacro Cuore, laici. La storia dell’Associazione la si ripercorre quasi con incredulità e stupore attraverso i “giornalini”, fogli periodici di collegamento con la Diocesi, con uscita trimestrale, che raccolgono la narrazione di un grande fermento di fede attorno alla figura di Nilde, fatto di celebrazioni, incontri di preghiera, interventi autorevoli di vescovi e di studiosi, testimonianze di grazie e favori ottenuti per intercessione di Nilde, un patrimonio straordinario e commovente di devozione, di storia locale ed ecclesiale che chiede di essere preservato, custodito, trasmesso come ricchezza e vanto perla comunità. Di qui il forte appello ai soci affinché partecipino all’assemblea del 14 dicembre prossimo. Il consiglio uscente è in carica dal 2014, quindi da più di due mandati. E’ tempo di rinnovamento. Il testimone è pronto a passare nelle mani di forze nuove che accettino di mettersi in gioco, che sappiano ripensare alle finalità dell’Associazione, mettendo in campo strategie innovative, con linguaggi in linea coi tempi, per arricchirla e farla crescere affinché, a cento anni dalla nascita, il ricordo, l’affetto e la devozione a Nilde restino sempre vivi e la lampada della speranza accesa.

Dal bollettino della Parrocchia di San Potito
mese di Ottobre 2021

“Una Messa in ricordo”

Domenica 24 ottobre gli “Amici di Nilde” invitano la comunità parrocchiale alla Messa delle 11,30 che sarà celebrata in suffragio dei soci defunti e dei familiari dei soci odierni che hanno raggiunto la casa del Padre.
Sarà questa l’occasione anche per ricordare, nella preghiera, quei sacerdoti che Nilde ha incontrato nella sua vita e che le furono guida sicura nel suo percorso di fede verso la santità.
Nelle numerose lettere che ella ci ha lasciato scopriamo qual è stato il suo rapporto con i sacerdoti che maggiormente l’hanno aiutata nel suo cammino di giovane di Azione Cattolica e di consacrata a Cristo e alla Chiesa per la salvezza di ogni uomo.
Sono sacerdoti che nella loro vita non hanno fatto troppo clamore, non hanno compiuto nulla di straordinario nel corso del loro ministero se non offrire la costante disponibilità ad accogliere, ascoltare, aiutare, rinvigorire le coscienze, da santi pastori d’anime.
Ricordiamo: don Domenico Savorini, il sacerdote che le amministrò il Battesimo e tutti i sacramenti; don Giacinto Marescotti, don “Cinto”, cappellano a vita per scelta; don Francesco Renzi, parroco di San Potito negli anni 1948/1949; don Giuseppe Parmeggiani, padre spirituale di Nilde che ha saputo ascoltarla ed indirizzarla nell’accettazione della volontà di Dio.
Accomuniamo nella preghiera don Pietro Domenico Costa, primo biografo di Nilde, e Monsignor Pietro Rotondi, vice postulatore che con instancabile fede ed operosità ne ha promosso la devozione e ha contribuito alla causa di venerabilità.
Il Signore li abbia accolti nella solenne liturgia del cielo.
Dal bollettino della Parrocchia di San Potito
mese di Giugno 2021

“NILDE:  19 Maggio 2021”


Anche quest’anno l’Associazione “Amici di Nilde” e la comunità parrocchiale di San Potito hanno voluto ricordare, con una solenne celebrazione eucaristica, il 19 maggio, 72° anniversario in cui Nilde lasciava questa terra per entrare nella pienezza della vita eterna.
C’eravamo un po' tutti in Chiesa, da sua eccellenza il vescovo Mons. Mario Toso che ci ha onorati della sua presenza, al vicepostulatore Don Renzo Tarlazzi, da alcuni sacerdoti concelebranti, alle Ancelle del Sacro Cuore, il coro e infine il popolo di Dio, presenza devota e fedele.
Anche l’ambientazione, gli arredi, l’atmosfera erano quelli delle celebrazioni solenni: l’immagine della Madonna contornata di luci e di fiori e il grande quadro di Nilde, esposto per l’occasione, dove Ella fissa l’assemblea con quel suo sguardo assorto e indefinito che fa pensare ad una dimensione ultraterrena.
Alcune novità: i due pannelli policromi che riassumono con foto e scritti la biografia di Nilde e ai piedi dell’altare, come reliquie, i suoi sandali e il suo cilicio, testimonianza viva e concreta del suo cammino sulla strada dell’amore di Dio e della scelta della sofferenza come mezzo di espiazione e di riparazione.
Nell’omelia il vescovo Mario, ripercorrendo i tratti salienti della vita e della spiritualità della Venerabile, sulla scia dell’enciclica ultima di Papa Francesco “Fratelli Tutti”, ha introdotto un’interpretazione inedita e suggestiva di Nilde, assimilata al Buon Pastore che ama e si prende cura del suo gregge, come anche ella “si è in un certo modo caricata sulle spalle” la sua famiglia di cui si sentiva custode e responsabile nella sua opera di conversione, come pure la parrocchia e quei “credenti che avevano bisogno di aiuto” per i quali pregava e si offriva vittima al Signore.
Un arricchimento interpretativo stimolante della figura di Nilde, ma soprattutto l’invito, sottolineato con forza dal Vescovo, ad essere consapevoli, in quanto battezzati, della responsabilità di ognuno, nel proprio ruolo, nel proprio stato, nel proprio ambiente, a prendersi cura dell’altro e a farsene custode per essere pastore della Chiesa di Dio.
Sono questi momenti di ascolto, di preghiera e di raccoglimento, a cui Nilde periodicamente ci chiama, che ne rinnovano la devozione e fanno assaporare il gusto della condivisione e della fraternità.
Prossimo appuntamento con Nilde giovedì 10 giugno alla Grotta: ore 20 Santo Rosario; ore 20,30 Santa Messa.
Dal bollettino della Parrocchia di San Potito
mese di Gennaio 2021

Dall' associazione  “AMICI DI NILDE”


Pur nel travagliato momento attuale, non possiamo rinunciare a commemorare, con la preghiera, i momenti forti della vita di Nilde, momenti sempre vissuti nel tempo con commozione e devozione.
Una S. Messa di ringraziamento, nel ricordo della sua nascita, sarà celebrata domenica 31 gennaio 2021 alle ore 11,30.
All’uscita della Chiesa, i soci che vorranno confermare l’iscrizione ed eventuali aspiranti, potranno procedere, in sicurezza, al tesseramento per il 2021 (sempre 5€).
Ci auguriamo di incontrarvi numerosi anche per il piacere di rivederci e di riconoscerci.
Dal bollettino della Parrocchia di San Potito
mese di Dicembre 2020

Anche per gli “AMICI DI NILDE” un anno tutto particolare
Quando é iniziato l’anno, nessuno poteva immaginarsi quello che poi é successo con la pandemia, quindi nell’Associazione era tutto un fermento di idee e di progetti.
Poi, come un macigno, i noti eventi, le emergenze, le misure restrittive e il quotidiano vissuto sempre in bilico frà speranza e sconforto.
Coerenti con le disposizioni di legge e le misure cautelative che vietano gli assembramenti, l’abituale Assemblea dei Soci novembrina é sospesa. In attesa di tempi migliori ne approfittiamo delle pagine di questo prezioso bollettino parrocchiale per rendicontare ugualmente sull’anno trascorso e avanzare qualche possibile (se possibile) proposta operativa per il prossimo.
In ordine cronologico il primo momento celebrativo dell’anno 2020 é stato il 2 febbraio con la Messa per ricordare la nascita della nostra Venerabile (i1 29 gennaio), seguita dal pranzo comunitario e dal tesseramento. Poi la domenica di carnevale 23 febbraio c’é stato l’incontro degli amici di un tempo in “Un thé con Nilde” per ritrovarsi in famigliarità e ricordare. A marzo vediamo la partecipazione alla mostra diocesana “I Santi della porta accanto” con due pannelli riassuntivi della vita e della spiritualità di Nilde. A seguire, il 9 maggio la prima Messa celebrata in una chiesa sanificata; il 19 giugno la Messa concelebrata alla grotta nel 13° anniversario del decreto di venerabilità, in luglio si è saldato il ceramista Babini, autore della stele, il 6 agosto si è accolto il pellegrinaggio degli ospiti di Silea (Treviso), in visita ai luoghi di Nilde.
Per completare le abituali attività dell’anno rimane l’8 dicembre, data importante nella vita di Nilde la quale, in un empito di amore oblativo, emette il suo voto di “piccola vittima” di espiazione e riparazione.
Per aggiungere un ulteriore significato a questa data e ricordare anche la profonda devozione mariana di Nilde, è in corso di realizzazione il progetto di illuminare la Grotta di via Storta con un faro crepuscolare che segnali al viandante una presenza costante ogni giorno, tutti i giorni dell’anno e inviti alla preghiera.
Come prefigurarsi il 2021? Con quale spirito programmare delle attività, porsi delle mete? Non vogliamo perdere la speranza. Idee e progetti da mettere in campo ci sono, a partire dal rilancio della figura di Nilde attraverso l’acquisizione delle reliquie, spesso richieste, e soprattutto intensificare i contatti con il Vescovo e la Diocesi, prime realtà di riferimento con cui confrontarsi, attingere idee, suggerimenti e sostegno nella visibilità e divulgazione.
Il 2021 prevede inoltre un appuntamento importante per l’Associazione. A novembre ci saranno le elezioni per il rinnovo del Consiglio insediatosi nel 2014, quindi in carica già per 2 mandati successivi, con l’evidente necessità di un passaggio di consegne e la formazione di una nuova squadra.
“Chi manderò?” “Chi andrà per noi?” (Isaia 6.8) (mi si perdoni l’ardito uso della citazione in questo contesto).
Primo obiettivo è prepararsi fin da ora. Come? Ci sembra davvero importante far conoscere alla comunità la realtà associativa degli Amici di Nilde, perché non si può scegliere ed impegnarsi in ciò che non si conosce. Riteniamo quindi doveroso “aprire” le porte del Consiglio ai parrocchiani di buona volontà per iniziare un percorso di “trasmissione” che prevede la conoscenza degli scopi dell’Associazione, il ruolo e il servizio che svolge, la fede che la sostiene al fine di risvegliare il desiderio di farne parte.
Impegnarsi è sempre faticoso e la fatica non la si sceglie naturalmente, ci vuole una motivazione forte che può scaturire spontaneamente per “rivelazione” o come per i processi chimici la si può creare in “laboratorio”, mischiando in proporzioni senso di responsabilità individuale, gratuità del servizio, valore della vita di partecipazione, gusto del mettersi in gioco, elementi interconnessi che promuovono la reazione virtuosa di lasciarsi convincere e coinvolgere, ad accettare un impegno per un bene comune, superando il senso di inadeguatezza e i limiti del tempo, della famiglia, del lavoro. Ogni inizio di ripresa di un cammino porta sempre con sé rinnovamento, progettualità, energie fresche, specie se sono i giovani a raccogliere il testimone per continuare a credere e ad investire in una realtà associativa, viva ed operante in nome e per conto della comunità parrocchiale di San Potito che ha il privilegio di avere Nilde tra i suoi figli, giovani che sappiano rispondere con slancio generoso “Eccomi”.
Dal bollettino della Parrocchia di San Potito
mese di Giugno 2020

Nilde o “De simplicitate”


Avrà gioito intimamente e sorriso Nilde, il 19 maggio scorso, nella celebrazione per il 71° anniversario della sua nascita al cielo nel 1949.
E’ stata infatti una celebrazione diversa dal solito, priva di quella solennità abituale che caratterizzava questo momento, con la presenza di Vescovo e sacerdoti, chiesa gremita di fedeli, coro in cantoria, sfarzo di fiori e di luci.
Funzione dunque sobria quest’anno, all’insegna “della semplicità”, che si è rivelata perfettamente consona con lo stile umile e schivo di Nilde.
Sotto la regia di Don Marco, era stata programmata la celebrazione eucaristica in streaming, dalla grotta di Lourdes che si trova nel giardino della casa di Nilde, posta a sigillo della sua devozione mariana. Poi, improvvisamente, cambio di copione. La tanto attesa riapertura delle chiese al culto del 18 maggio, il tempo incerto del 19 per celebrare all’aperto, l’opportunità della chiesa sanificata e pronta per accogliere i fedeli in sicurezza, hanno suggerito di celebrare il rito religioso in chiesa, ambiente di culto istituzionale, cuore della parrocchia, rifugio prediletto di Nilde.
E qui, nella luce soffusa della navata, nell’intensità del raccoglimento raggiunto, quasi per incanto presente e passato si sono fusi, ricreando quell’atmosfera semplice ed intima delle celebrazioni della giovinezza di Nilde: odore di pulito, fiori di giardino ad adornare l’altare, il suo parroco a celebrare, diverso certo nel tempo, ma sempre faro e guida, alcune sue beniamine di allora, Maria, la cara nipote, e le suore del Sacro Cuore di Gesù agonizzante, sorelle nel suo “dolce nido”. E la parola di Dio, in questo incontro di Chiesa nella chiesa, ha acquistato forza e significato.
A ricordo di questo inconsueto 19 maggio 2020, 71° anniversario del beato transito di Nilde, per l’edificazione di chi non si è connesso perché non ha potuto o non ha saputo, per chi non ha partecipato in chiesa alla celebrazione eucaristica, vogliamo riproporre lo stralcio finale dell’omelia relativa alla spiritualità di Nilde che Don Marco ha saputo tratteggiare con sintesi pregnante…
“Ecco io sono con voi tutti i giorni fino alla fine del mondo”
Gesù è presente in un modo nuovo, non più fisicamente, ma dentro….
Adorate Cristo nei vostri cuori….
Nilde ha sempre coltivato questa presenza interiore nella preghiera profonda,
nel raccoglimento e nella meditazione. In Nilde la relazione con Gesù fonda tutto e sbocciano in lei queste quattro parole che sono il suo motto: Amare, Soffrire, Tacere, Donarsi.

AMARE: tutti i santi vivono il comandamento dell’amore con una creatività infinita…. Lo stesso comandamento vissuto in mille modo diversi…..
Il comandamento parte sempre da una profonda relazione con Gesù.

SOFFRIRE: accogliere la propria sofferenza, le malattie …. Dare senso perché tutto sia unito alla croce di Gesù.
La croce di Gesù è il segno più grande dell’amore di Dio, uniti a Gesù partecipi dei dolori del mondo….

TACERE: come Gesù davanti a chi lo accusa, non si difende, tace.
Tacere non è passività, arrendevolezza…. Tacere è accogliere attivamente ogni situazione con misericordia.
Tacere è non aderire a quella spirale di chiacchere, discorsi volgari o vuoti che spesso si fanno…

DONARSI: offrire la vita come i martiri, senza paure
Le ultime parole di Nilde: “la prego di voler salutare mio padre e mio fratello e dir loro che se rimarrò sotto i ferri, morirò volentieri”
Donarsi, dare la vita, morire volentieri….”

Gruppo amici di Nilde
Dal bollettino della Parrocchia di San Potito
mese di Maggio 2020

“Sentinella, a che punto è la notte?”
Ci chiediamo col profeta. Quando già pregustavamo un preludio di primavera e l’Associazione prendeva slancio per le sue attività annuali, un avvenimento imprevisto ci ha subdolamente aggrediti, stravolgendo la nostra quotidianità e lasciandoci esposti e vulnerabili col solo rifugio nella preghiera che la Chiesa, con i suoi ministri, ci ha offerto e ci offre quotidianamente con sollecitudine e abbondanza.
Anche il programma per celebrare con la dovuta solennità il 19 maggio prossimo, ricorrenza del 71° anniversario della nascita al cielo di Nilde deve piegarsi agli imperativi di questo momento di emergenza e trovare un modo nuovo di possibile realizzazione.
Non si può rinunciare infatti a questo appuntamento che dura da anni, che la tradizione ha reso storico e che rappresenta un momento forte per tutta la comunità che esperimenta in questa occasione un supplemento di fraternità.
Ci emoziona ancora il ricordo della celebrazione dell’anno scorso con l’intervento del postulatore da Roma, l’inaugurazione della stele nel porticato del circolo parrocchiale, la tavola rotonda, la grande partecipazione di fedeli, la presenza di Nilde viva con noi e fra noi.
Il 19 maggio di quest’anno Nilde sarà ancora fra noi e con noi nella celebrazione eucaristica che sarà effettuata on line con la partecipazione virtuale della comunità parrocchiale, con la comunione di desiderio fatta col cuore, con la mente nell’abbandono al mistero eucaristico.
E’ nei momenti bui di trepidazione e di difficoltà come quello attuale che riscopriamo la nostra fragilità e alziamo lo sguardo alla ricerca di segni di luce e di speranza. Fra i segni che anticipano l’alba vi è la santità, quella ordinaria che i “testimoni di luce” hanno lasciato nel nostro tempo e che ci sono stati riproposti, quale risonanza, nella mostra antologica itinerante di questi ultimi mesi.
“Parliamo di quelli vicini a noi che hanno additato l’alba con gli occhi della fede e ne hanno anticipato la luce nei giorni della notte, durante la loro vita terrena”.
Nilde è fra di loro, è il faro luminoso della nostra piccola realtà locale che con la testimonianza della sua vita ordinaria, vissuta in maniera straordinaria, ci sostiene e ci addita il cammino della fede in attesa dell’alba, coltivando la speranza.
Dal bollettino della Parrocchia di San Potito
mese di Aprile 2020

"Un thè con Nilde” atto secondo: testimonianze


Un affettuoso invito a partecipare ad un incontro, definito “Un thé con Nilde”, ha visto riuniti nella sala parrocchiale Nilde Guerra amiche e amici di San Potito, quelli che lo scorso anno, avendo conosciuto personalmente la nostra Venerabile, potevano dare testimonianza di vissuti con lei.
Ad una parete della sala era appeso un suo ritratto che ha aiutato ad entrare in sintonia col filmato che stavamo per vedere.
Mentre scorrevano le immagini, fissate lo scorso anno, intercalate da brani di lettere di Nilde, da versetti del Vangelo, in sottofondo di musica classica, ci sentivamo proiettati in un’atmosfera mistica che induceva intime riflessioni: Nilde ci riunisce per calarci ancora nella profonda spiritualità della sua vita.
La proiezione finisce (troppo presto pensiamo). Ci guardiamo attorno: è tanta la voglia di rievocare le amicizie del tempo passato; tante le cose da dirci per colmare i vuoti di comunicazione che la vita ha prodotto coi suoi impegni. Una tavola imbandita con pasticcini, sfrappole e dolci vari di carnevale ci chiama alla convivialità.
E’ stato bello e lo dobbiamo al gruppo di giovani soci promotori dell’iniziativa, che vediamo fra noi, gentili e indaffarati, sorridenti e solidali.
Ad essi va la nostra gratitudine, perché col loro impegno hanno reso possibile questo incontro, facendoci sentire ancora oggetto di considerazione, di attenzione e di premura.
A tutti un grazie grande.

Nina Zanotti
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Coristi “Amici di Nilde”. All’appello: presenti!
Eravamo tanti, eravamo pieni di fervore, pronti ad animare l’incontro “Un thé con Nilde” con il nostro innato estro musicale.
Per rendere più gioiosa la festa, infatti, non poteva mancare l’intervento del “coretto” improvvisato di alcune audaci trascinatrici che hanno coinvolto tutti i presenti con canti mariani di un tempo, quelli che si cantavano a memoria, accompagnando le processioni e le funzioni religiose.
In primis, essendo in febbraio, l’ “Ave Maria di Lourdes”; a metà programma “Dell’aurora tu sorgi più bella” (molto cara a Nilde); al momento del thé “Oh che giorno beato” dell’Azione Cattolica; come canto finale “Andrò a vederla un dì”.
E’ stato emozionante, al ritornello, alla triplice invocazione “Al ciel.. al ciel.. al ciel” trovarci, tutti in piedi, con le mani alzate, commossi e fiduciosi dell’aiuto divino.
Sono quei momenti speciali, irripetibili, coinvolgenti che vorremmo non finissero mai.
Usciti dalla sala, in processione, al canto della “Salve Regina”, ci siamo recati alla loggetta dove è collocato l’alto rilievo di Nilde e qui c’è stata davvero una bella risonanza collettiva, con richieste personali, spontanee, dettate dal cuore.
Abbiamo chiesto l’intercessione di Nilde, tutti uniti nelle invocazioni e nella preghiera.

Giuseppina Marangoni
Dal bollettino della Parrocchia di San Potito
mese di Marzo 2020


Fra i “testimoni di luce”, Nilde viva e presente

Sulla scia della recente esortazione apostolica di Papa Francesco “Gaudete et exsultate” sulla santità nel quotidiano, l’Associazione Don Zilli e il Centro culturale S. Paolo hanno promosso in diocesi una mostra itinerante sui “Santi della porta accanto” per fare conoscere ed avvicinare, soprattutto i giovani, a delle belle figure di testimoni della fede, veri testimoni di luce.
Il “Piccolo” riporta in un paginone centrale la sintesi dell’evento: lo scopo, i luoghi dove visitarla (cattedrale di Modigliana, duomo di Faenza, collegiata di Bagnacavallo), le date dell’esposizione (dal 2 febbraio al 4 marzo), gli ambiti nei quali la santità ordinaria, ma luminosa, si è manifestata e infine l’invito a visitarla per conoscere e meditare. Pur non citata tra i testimoni che rappresentano le 5 sezioni in cui si articola la mostra, abbiamo ritenuto che anche la nostra Nilde vi appartenesse a pieno titolo e in maniera emblematica nelle categorie “Santità del quotidiano” e “Vivere con fede la malattia”.
L’Associazione Amici di Nilde si è “alzata”.
In pochissimo tempo, con l’intervento esplorativo di Don Renzo, il contributo di Davide e Michela per la progettazione e Alessandra per l’iter realizzativo, sono stati concepiti e approntati 2 pannelli, “roll up” per i tecnici, che in sintesi pregnante racchiudono la figura di Nilde, la sua vita, la vocazione, l’amore oblativo, l’offerta della sofferenza riparatrice.
Si è sprigionato spontaneamente, in un sussulto di fierezza, un concentrato di energie creative e operative finalizzate a “generare”, affinché anche Nilde potesse testimoniare la sua luce e indicare un cammino.
Oggi, ad operazione compiuta, ad un’analisi più distesa e serena, i “sofferti” pannelli di Nilde ritorneranno in benefica ricaduta per gli scopi statutari dell’Associazione. Presentano infatti vari vantaggi: sono maneggevoli, dunque facilmente trasportabili e immediati nell’utilizzo, semplici nell’installazione, innovativi per l’organizzazione degli spazi, piacevoli nella policroma veste grafica, quindi fortemente fruibili e accattivanti. Si può pensare, nel proseguo, di farne il testimonial della “divulgazione veloce” e di proporli nelle varie parrocchie, specie quelle rurali più sensibili, a nostro avviso, ad accogliere e promuovere iniziative. Si tratta, come sempre, di investire energie per gestire la promozione di questa preziosa, autonoma, piccola mostra itinerante che va a completare ed arricchire la grande mostra “L’Amicizia che il cuore desidera” installata nell’ex asilo, in quanto la riassume, la compendia, ne focalizza il messaggio, quasi un tenero “Bignamino” di Nilde in corsa verso la santità.
Sul filo di questa considerazione, se assunte, per rendere operativo il progetto e promuovere la richiesta di esposizione: A.A.A. Impresario cercasi!
Dal bollettino della Parrocchia di San Potito
mese di Gennaio 2020


ANNO NUOVO: TEMPO NUOVO

L’anno appena trascorso, 2019, con le celebrazioni per il 70° anniversario della santa morte di Nilde è stato un anno di “grazia” per la nostra Associazione e la parrocchia di San Potito che hanno sperimentato, nell’impegno celebrativo, il sentimento forte di comunità che accoglie un progetto, lo condivide e si pone a servizio con l’orgoglio di “esserci” e di “fare insieme”.
Nilde, nella propria umiltà e riservatezza, non avrebbe voluto forse tanto clamore attorno alla sua persona. Noi l’abbiamo provocata, forzata con affetto e cuore fraterno a essere protagonista e vogliamo pensare che dal Cielo, suo malgrado, abbia gioito nel vedere come per lei, la parrocchia, la sua parrocchia di San Potito tanto amata, abbia riscoperto, nell’onorarla, il desiderio di muoversi in unità e condivisione.
Il nuovo anno 2020 ci aspetta ed è da riempire di idee, di progetti e di significati nello spirito del mandato statutario dell’Associazione che si prefigge di “diffondere la conoscenza e la devozione alla Ven. Nilde Guerra con iniziative religiose e culturali, pubblicazioni, pellegrinaggi, manifestazioni, concorsi utili allo scopo”.
Nell’assemblea annuale dei soci del 27 novembre scorso, con il contributo dei presenti, sono state tracciate le linee guida per l’anno 2020, in continuità con il pregresso e con nuovi spunti operativi. Citiamo i più significativi: la pubblicazione degli interventi delle relatrici alla Tavola Rotonda del 18 maggio 2019 quale sorta di Atti dell’incontro da fare uscire a maggio 2020; l’organizzazione di visite guidate “Sui Passi di Nilde” programmate in giorni e orari prefissati quale sorta di open day offerte alle comunità parrocchiali della diocesi; incontri con i bambini del catechismo delle parrocchie limitrofe; pellegrinaggi, sia in bicicletta (con invito a gruppi di cicloturisti locali) sia partendo a piedi da Dovadola, città natale della nuova beata Benedetta Bianchi Porro, per meditare su queste luminose figure di giovani, sorelle nello spirito. Un’iniziativa che può trovare un coinvolgimento stimolante nei giovani.
La realizzazione di questi progetti richiede forze, disponibilità e impegno. Come affrontarli?
L’anno trascorso, pieno di energia partecipativa, sia il terreno fertile che sappia contagiare e produrre buoni frutti, richiamando tutti coloro che credono che Nilde sia una ricchezza viva e presente in mezzo a noi, a non sotterrare il proprio talento, ma a metterlo a frutto e a servizio.
Concludiamo con il calendario dei momenti comunitari fissi che saranno via via ricordati nel bollettino mensile:
  • domenica 2 febbraio 2020, messa di ringraziamento per ricordare la nascita di Nilde, seguita dal pranzo e dal tesseramento;
  • domenica 23 febbraio 2020 (domenica di Carnevale), “Un thé con Nilde” per ritrovarsi con coloro che l’hanno conosciuta e vedere la registrazione delle interviste rilasciate nell’incontro del 2019;
  • martedì 19 maggio 2020, Santa Messa concelebrata dal Vescovo;
  • giugno 2020 (data da definire), Santa Messa alla grotta.

Guardiamo avanti con fiducia
Grazie della tenacia e fedeltà di chi crede ed opera nell’Associazione.
Dal bollettino della Parrocchia di San Potito
mese di Dicembre 2019

8 dicembre: Nilde e la sua offerta a Gesù

In questi giorni grigi di fine novembre e primi dicembre vogliamo ricordare con animo commosso lo spirito, l’ardore e il desiderio di NILDE mentre stava preparando il momento in cui, nella solennità dell’Immacolata dell’ 8 dicembre 1947, avrebbe emesso il suo VOTO di vittima offerto a Gesù, Sposo divino. Trascriviamo alcune delle frasi da LEI scritte a Don Parmeggiani proprio nel giorno 4 dicembre di quell’anno.


LETTERA N. 105
A Don Giuseppe Parmeggiani, parroco di Bizzuno


San Potito, 4 dicembre 1947

.…Padre, una gioia immensa invade l’anima mia e desidero che giunga presto il giorno felice dell’Immacolata, in cui potrò formulare quelle parole di vittima volontaria per la conversione della mia famiglia e per il bene della mia parrocchia, quando Gesù Eucarestia sarà in me, allora Gli dirò tutto il mio amore e Gli farò la mia offerta. Quindi Veneratissimo Padre, Lei mi aiuti con la sua preghiera nella quale confido tanto in modo particolare mi offra nella Santa Messa lunedì mattina, accanto all’Ostia bianca. Pura, Immacolata, unisca anche l’Ostia piccola, che dovrà purificarsi, annientarsi, consumarsi dal dolore fisico e anche morale, ma è lo spirito che desidera ciò che le ò già espresso, quindi sono felice e vado avanti e come già Le dissi desidero che si faccia presto, ma nel senso della parola voglio dire che la sofferenza giunga presto, ma che sia lunga anzi molto lunga perché prima ho da espiare i peccati miei e poi quelli dei miei cari e della mia Parrocchia. E poi Padre c’è tanto bisogno di anime che soffrono anche per i Sacerdoti e le Suore che purtroppo ce ne sono che non sono all’altezza del loro Ministero, quanto soffrirà il nostro Gesù vedendosi abbandonato, dimenticato e talvolta tradito dai suoi figli più intimi! ...
Ebbene bisogna riparare, consolare il nostro Gesù col nostro amore e con la nostra sofferenza che non mancherà.
Dal bollettino della Parrocchia di San Potito
mese di Giugno 2019

Celebrazioni per i 70 anni dalla morte di Nilde: un avvenimento !

Ritrovarsi dopo dieci anni a festeggiare il 70° della salita al cielo della nostra Venerabile Nilde é stato davvero commovente. Dieci anni fa l'allestimento della mostra, il lavoro
assiduo con alcuni amici di S. Potito, dell'Azione Cattolica e alcune suore del Sacro Cuore di Gesù Agonizzante hanno portato tanta ricchezza nella mia vita: incontri con persone,
miracoli nella mia vita familiare, amicizie che si sono approfondite. Per questo attendevo con trepidazione questo Anniversario. Nilde é sempre stata una Santa a cui ho spesso rivolto preghiere e chiesto grazie. Ciò che é accaduto a S. Potito lo scorso 18 e 19 maggio é stato un fatto travolgente, direi proprio eccezionale. Vedere quante persone si sono mosse per realizzare questo evento, ognuna dando il proprio contributo per come può, é segno di un popolo, un pezzo di Chiesa, un gesto di unità. La bellezza che ho visto é innanzitutto in questo lavoro che ha coinvolto persone dalle età e personalità diverse. Il convegno e gli interventi dei relatori, Ie testimonianze delle persona che hanno conosciuto Nilde sono stati di una profondità unica. La processione e la S. Messa solenne, I'inaugurazione dello altorilievo e i favolosi buffet sono stati organizzati con una cura e un'attenzione ai piccoli dettagli da destare stupore. Tutto ciò ha reso unico e commovente fino alle lacrime i festeggiamenti. Resta il desiderio profondo che questo popolo continui a camminare insieme.

Michela Morelli    



Vogliamo stare nella Chiesa per imparare a vivere come Nilde

Le celebrazioni del 70° anniversario della morte di Nilde sono state un avvenimento, non appena nel senso che sono accadute, ma nel senso che quanto accaduto ha cambiato la mia vita per sempre tanto è stato eccezionale. Già durante la preparazione si capiva che stava accadendo qualcosa di non-comune. Tanta gente si era messa in gioco, molto diverse per carattere, storia, educazione, sensibilità. Eppure eravamo tutti lì a lavorare insieme, con una disponibilità carica della attesa di qualcosa di grande. Quella "strana combriccola"era già
il segno che qualcosa di nuovo stava accadendo, che Gesù stava operando con potenza. Eccezionale e stato anche il ritrovarsi delle persone più avanti con gli anni e che hanno conosciuto Nilde: le testimonianze che hanno rilasciato (oggi documentate in un video) ci hanno restituito la figura di una ragazza
tutt’altro che oscura o bigotta, ma piuttosto di una persona lieta, profonda, decisa, semplice, capace di amare come nessuno, insomma, una ragazza eccezionale. Poi è arrivato il giorno del convegno inaugurale. Gli interventi dei relatori e le testimonianze mostrate nel video hanno commosso i1 cuore mio e di tanti. Come gli apostoli di Emmaus, anche io ho pensato: "non ci ardeva forse il cuore nel petto mentre conversavamo con Lui lungo il cammino?". Solo Cristo risorto può arrivare cosi diritto al cuore mio e di tutti: Lui stava accadendo. Non si può spiegare oltre, bisognava semplicemente esserci. E quando ti accadono avvenimenti cosi, come cambiano i rapporti con gli amici, con i figli, con la moglie, con i colleghi! Tornare alle cose solite dopo quel sabato non è stata più la stessa cosa: poveracci come prima, anzi ancora di più, ma inesorabilmente Suoi. II giorno dopo c'è stato il pellegrinaggio dal cimitero alla Chiesa, e la Santa Messa presieduta dal nostro Vescovo, con la gradita presenza del Postulatore della Causa. E poi l'inaugurazione di un altorilievo dedicato a Nilde ben visibile sulla parete esterna della sala parrocchiale. A questi gesti io ci volevo semplicemente essere, anche se dovevo lavorare tantissimo, perché non andasse perso quello che era accaduto il giorno prima. Ed é riaccaduto! Basti pensare che mio figlio Giacomo mi ha detto:  "Papà, bella la Messa!". Questa affermazione parla da sola più di tante mie parole. Era un posto dove era bello esserci. Infine, gli amici di Nilde  hanno preparato un rinfresco che ricorda da vicino la moltiplicazione dei pani e dei pesci: mai vista tanta roba neppure nei rinfreschi delle conferenze,  cui spesso partecipo per lavoro! Ma anche questo aspetto non era fine a sé  stesso, perché mangiando lì, circondato da tavole preparate con gusto, da  persone volontarie che ti servivano, e dove molti avevano contribuito portando qualcosa, era chiara, quasi carnale, la promessa di Gesù: "chi mi segue avrà il centuplo quaggiù, e nel futuro, la vita eterna". Ecco, il rinfresco è stato segno di questo per me: la sovrabbondanza e un tratto del carattere di Dio. Alcune note finali. Nilde quest'anno mi ha commosso perché è stata una donna vera: Gesù l'ha attratta, e lei non ha avuto paura o remore a darsi tutta a Lui. Anche io non posso negare che Gesù mi ha attratto e mi attrae, per tanti luoghi che frequento e per tante cose che mi capitano. Ma perché io ho cosi tanta resistenza a concepirmi con Lui, a darmi a Lui? Perché vivo la mia vita come fossi un "single", anziché concepirmi assieme a Lui mentre faccio le mie cose? Perchè davanti alle difficoltà mi agito tanto, quasi fossi da solo ad affrontarle? Inoltre, mi ha colpito come Nilde ha accettato
le vie misteriose che Dio gli dava (tornare in famiglia anziché diventare suora) senza rinunciare a nulla di sé. Ha desiderato fino alla fine di poter tornare tra le suore, e questo desiderio non l’ha usato per protestare contro Dio (come faccio sempre io), ma lo ha portato dentro di sé mentre faceva con dedizione le cose nuove e forse non sempre gradevoli che Dio la chiamava a fare. E ad una persona così ferita da quello che desidera, così seria  con sé stessa e con i desideri profondi che si trova addosso, Dio concede la fecondità, il centuplo, l'abbondanza. Ma non è facile vivere cosi, perché davanti alle cose che non vanno come vuoi, le tentazioni sono: il cinismo, la rassegnazione, la protesta, oppure un appagamento istintivo (quasi un fare giustizia da soli con soluzioni a buon mercato). Voglio stare nella Chiesa per imparare a vivere come Nilde. Infine, tornato a casa dalle celebrazioni, i miei figli Giacomo e Maria hanno cominciato a leggere spontaneamente la vita di Nilde,rubandomi il libro dalla mia biblioteca (Giacomo) o chiedendoci di comprargli il libro di suor Lea (Maria). Ed io, come san Tommaso, ho dovuto dire "Mio Signore e mio Dio !"

Davide Bertozzi
Dal bollettino della Parrocchia di San Potito
mese di Aprile 2019
VIVACI, CURIOSI; "SUL PEZZO". IN UNA PAROLA: ANZIANI


In tanti sono arrivati, nonostante l’eta non più verde, domenica pomeriggio 3 marzo nella sala parrocchiale Nilde Guerra, riunti per festeggiare la "domenica lova" con té e biscotti, ma un tè speciale,perché era "un tè con Nilde", un incontro improvvisato per ritrovarsi, riconoscersi, e ricordare...ricordare. Infatti a San Potito e fra le varie parrocchie limitrofe
si era diffuso il tam-tam che chiamava a raccolta gli ultimi testimoni della nostra Venerabile, per fissare i loro preziosi ricordi in un video che possa rimanere memoria per la comunità. La risposta é stata immediata e generosa, erano più  di venti le intervenute; chi arrivata autonomamente, chi con il marito, la figlia, l’assistente, loquaci e spumeggianti come "ragazze". Disposte a semicerchio in duplice fila, sono intervenute a turno, spontaneamente, microfono in mano come veterane dell'intervista e si sono infervorate nel racconto, nel silenzio attento e partecipe degli astanti, interrotto solo dagli applausi alla fine di ogni testimonianza e da stacchetti musicali improvvisati, intonati dalla Giuseppina. Quanti episodi della vita di Nilde, del suo carattere, della sua spiritualità sono affiorati, forse nulla di inedito che già non compaia negli scritti, ma raccontato dalla viva voce emozionata di chi aveva vissuto in quel tempo e direttamente o indirettamente l'ha conosciuta, ha aggiunto una ricchezza emotiva speciale.
Poi via col tè, biscottini, le leccornie di carnevale e le chiacchiere. Un incontro che ha "ossigenato" lo spirito, esperienza da ripetere perché troppo grande é stato il piacere palpabile di queste care "ragazze" di esserci, di ritrovarsi e di essere, anche se per pochi minuti, protagoniste.
Dal bollettino della Parrocchia di San Potito
mese di Marzo 2019
TESSERE DI SPERANZA PER TESSERE LA SPERANZA

Anche quest’anno in occasione della ricorrenza della nascita di Nilde il 30 gennaio, domenica 27 è stata celebrata una Messa di ringraziamento per il dono grande che Nilde rappresenta sia per questa nostra piccola realtà locale, sia per l’intera comunità diocesana e per ogni persona che vede in lei un ideale di vita e di santità. Ogni anno questa ricorrenza è un prezioso incontro di fede, di preghiera e di fraternità. Ha officiato il Vice postulate Don Renzo Tarlazzi e a seguire, come da copione, c’è stato il pranzo comunitario, importante momento conviviale che apre alla conoscenza reciproca e all’amicizia. Abbiamo chiamato le tessere distribuite "tessere di speranza" Perché rappresentano non solo un segno di appartenenza e di adesione al programma dell'Associazione, ma incarnano la speranza che fede e perseveranza nella preghiera possono provocare quel "fatto straordinario scientificamente inspiegabile" ottenuto per intercessione della nostra sorella Nilde. Occorre il miracolo per accedere alla beatificazione, quel miracolo che perseguiamo da tempo. Tante sono le testimonianze significative di grazie ottenute per intercessione di Nilde, ma quanto arduo e tortuoso e il cammino del riconoscimento!
Abbiamo ancora chiamato le tessere distribuite ai bambini "tessere di speranza", per tessere la speranza che i nostri bambini si aprano, via via crescendo, alla conoscenza e alla
familiarità con Nilde, per riceverne iI testimone e portare avanti, come nuova generazione, questo cammino di fede, di devozione e di speranza.
Facciamo nostre le parole di Papa Francesco, sempre folgoranti, che confermano e avvalorano il nostro pensiero "..... la salvezza dei vecchi è  dare ai giovani la memoria... mentre la salvezza dei giovani e prendere questi insegnamenti, questi sogni, e portarli avanti nella profezia" (Papa Francesco, ‘Dio é giovane')
Dal bollettino della Parrocchia di San Potito
mese di Luglio / Agosto 2018

Nilde: la Santità "della porta accanto".

La lettura dell’Esortazione apostolica di Papa Bergoglio "Gaudete et Exultate" relativa alla: "chiamata alla santità", rivolta a tutti, ognuno secondo il proprio stato e la propria vocazione, nella ordinarietà della vita quotidiana, è di un impatto deflagrante.
Solo Papa Francesco ha la genialità di farsi capire da tutti, senza ridurre il contenuto della fede, con la sue parole semplici ma sorprendenti, la concretezza degli esempi, le applicazioni pratiche che arrivano, folgoranti, direttamente al cuore e ti fanno esclamare fra stupore e incredulità "…ma anch’io allora.? posso essere santo, basta vivere amando...Ma lo faccio già" aggiungiamo. Chi di noi, infatti,quelli della mia generazione intendo, ragazzi del secolo scorso, non vive la propria giornata a servizio dei figli, dei nipoti, degli anziani, della comunità in cui vive e lo fa quasi per istinto, perché "programmato al Timor di Dio" dalla formazione religiosa dell’infanzia quindi "programmato" al servizio, alla carità, al sacrificio accettati per coerenza di vita e di fede. Secondo l'invito di Papa Francesco per intraprendere un cammino di santità si tratta semplicemente di trasformare la "solita" quotidianità in quotidianità rivelata, consapevole, amorosa, aggiungendovi "pazienza, mitezza, umorismo, audacia e fervore, vita comunitaria e preghiera costante". Che rivelazione stupefacente! Quindi non dobbiamo sentirci inadeguati, perdenti, non dobbiamo confrontarci con modelli "ideali, astratti, sovrumani" ma camminare verso la santità giorno dopo giorno con fra le persone a noi vicine, quelle "della porta accanto".
Nilde, nella sua breve vita, ha incarnato perfettamente la santità del quotidiano, delle piccole cose. Tutti i suoi scritti rivelano un donarsi alla sua famiglia, alla parrocchia, alle sue Beniamine, all’Azione Cattolica, ai bimbi dell'asilo, fino ad immolarsi Vittima di riparazione.
Illuminati e confortati dalle parole di Papa Francesco, sostenuti dall‘esempio di Nilde, avventuriamoci con spirito "vittorioso" verso questo audace ma consolante cammino di santità, affidandoci al mistero dello Spirito Santo che ci sorregge e agisce sempre nella nostra vita.
Dal bollettino della Parrocchia di San Potito
mese di Giugno 2018
" Nilde sarà quel che Dio vorrà "


È sempre un evento per la comunità parrocchiale di San Potito e per l'Associazione "Amici di Nilde" ricordare ogni anno, il 19 maggio, la salita al cielo della cara Venerabile, con una "messa grossa" preceduta dalla processione dal cimitero alla chiesa parrocchiale.
Possiamo definirlo evento, per la partecipazione del Vescovo a rendere più solenne la celebrazione eucaristica che accoglie devoti non solo da San Potito, ma anche dai comuni vicini
e oltre.
La processione alle ore 20:00, al crepuscolo di una giornata quest'anno serena e mite, è sempre un momento coinvolgente e appagante che emoziona perchè vede sfilare, cantare, pregare, con il loro fiore in mano, i nostri bambini, dai piccolissimi come Pietro ai preadolescenti come Samuele.
In chiesa, addobbata a festa per l'occasione, si pone tradizionalmente ai piedi dell'abside la gigantografia del volto di Nilde: lo sguardo assorto, i tratti dolci ma severi che quasi intimidiscono, l'abito monacale, rendono l'immagine di Nilde "presenza" a riempire da sola la navata e al creare la giusta atmosfera devozionale.
Il Vescovo celebrante, Mons. Claudio Stagni, ha affrontato l‘omelia con il consueto piglio sicuro, prendendo spunto dalla parte finale della biografia di Nilde, quella relativa agli ultimi momenti della sua vita terrena, quel 19 maggio 1949, quando era in attesa di entrare in sala operatoria. Mons. Stagni ha sottolineato I'eccezionalità del fatto, inatteso, imprevedibile e inspiegabile anche per gli stessi medici, adombrando un evento che va oltre l'umana comprensione e che sfiora, neghi animi più sensibili, il miracolo: "Il sacrificio era compiuto, la vittima era immolata".
"Nilde sarà quel che Dio vorrà"  ha intitolato il suo power point il prof. Michele Tarlazzi. È vero, dobbiamo affidarci ai disegni del Padre, senza  per altro smettere di perseverare nella preghiera, chiedendoGli di fare di lei cose grandi per colmare la nostra attesa e alimentare la nostra speranza.
Ringraziamo tutti coloro che a vario titolo hanno contribuito alla riuscita della serata: sacerdoti, associati agli "Amici di Nilde", simpatizzanti, volontari, zelatrici.
In particolare don Marco e don Renzo.

Dal bollettino della Parrocchia di San Potito
mese di Maggio 2018

La prima preghiera di Nilde: Il Rosario


Visitando la casa-museo di Nilde che raccoglie i ricordi minuti di una vita, nella sua quotidianità, ricordi che testimoniano il suo cammino di santità, mi sono soffermata su di una immaginetta personale in quanto riporta in calce il suo nome che celebra la Madonna dei Rosario.
Il potere evocativo di questa immaginetta mi ha spinto a fare qualche  riflessione sulla pratica devozionale del Rosario che tanta parte ha avuto nella formazione religiosa di Nilde come nella “nostra”, ragazzi della prima parte del secondo millennio, pratica oggi da riscoprire e da ravvivare nella sua profonda ricchezza spirituale intrinseca. Il Rosario, come preghiera individuale e comunitaria, ha nutrito spiritualmente le famiglie, le parrocchie e le comunità religiose.
Nilde nel suo programma giornaliero di vita scrive un semplice impegno: “S. Rosario e Ufficio del Terzo Ordine”. E' una frase concisa che, come tutte le altre
del suo programma quotidiano, mostra la sua decisa volontà verso un cammino di perfezione spirituale alimentato da sante pratiche come testimonia la lettera n.75 scritta al suo parroco don Savorini "Sante Messe 20, Santa Comunioni 20, Santi Rosani 30, Fioretti 30". Era il dono più caro con cui Nilde lo ringraziava per la cura spirituale che Il buon Parroco aveva per lei. La testimonianza di Santa Marangoni, cara amica di Nilde, conferma questa immagine di giovane apostola di fede e di preghiera “bisognava vederla a Fognano! (ad un corso di esercizi spirituali forse nel 1946) Come ricordava le gioie della vita religiosa e quanti rosari recitava lungo il viale che portava alla grotta della Vergine!".
Nilde sapeva pregare col cuore, quasi per istinto sapeva immedesimarsi nella contemplazione dei misteri della gioia, del dolore e della gloria perché amava molto Gesù e Maria e il Rosario era la sua vera preghiera di lode e di ringraziamento, Il modo più semplice ed efficace di mettersi in comunione con Loro. Papa Giovanni Paolo II ha scritto delle bellissime meditazioni sul Rosario che aiutano nel raccoglimento. Ne riporto una qui di seguito perché siano per tutti, come lo sono per me,
esempio, guida, fiducia, consolazione.
Il Rosario è un colloquio confidenziale con Maria, un parlarLe pieno di fiducia e di abbandono. E‘ un confidarLe le nostre pene, un manifesterLe le nostre speranze, un aprirLe il nostro cuore. Un dichiararsi a sua disposizione per tutto quello che Ella, a nome del suo Figlio, ci chiederà.
Un prometterLe fedeltà in ogni circostanza, anche la più dolorosa e difficile, sicuri della sua protezione, sicuri che, se lo chiediamo, Ella ci otterrà sempre dal suo Figlio tutte le grazie necessarie alla nostra salvezza. Con questo spirito di fede e di devozione prepariamoci alla giornata del 19 maggio prossimo in cui si celebrerà il 69° anniversario della salita al cielo di Nilde.
La recita del santo Rosario guiderà il pellegrinaggio dal cimitero alla chiesa per ringraziare il Signore, nella celebrazione eucaristica, di aver donato alla piccola
comunità di San Potito questo modello di santità da pregare e de imitare.
Dal bollettino della Parrocchia di San Potito
mese di Marzo 2018
Cominciamo da piccoli: "i gigli di Gesù"


Il 28 gennaio scorso l‘Associazione "‘Amici di Nilde" ha vissuto il primo appuntamento annuale della sua vita associativa con la celebrazione di una Santa Messa di ringraziamento
a ricordo della nascita della Venerabile, a cui sono seguiti il pranzo comunitario e il tesseramento. La devozione a Cleonilde Guerra, familiarmente Nilde, si coltiva privatamente nella preghiera quotidiana, recitata nel silenzio con la voce del cuore e, in quanto Associazione, in momenti comunitari forti, testimonianza di fede, di preghiera e di fraternità che ripercorrono le tappe fondamentali del suo pellegrinaggio terreno verso la santità: la nascita il 29 gennaio 1922; Il "dies natalis" il 29maggio 1949, giorno della sua dipartita verso il cielo e quindi della sua vera nascita verso la vita eterna; il 7 giugno 2007, data della promulgazione del decreto delle virtù eroiche della Ven. Nilde Guerra; l'8 dicembre 1947, festa
dell'Immacolata, giorno scelto da Nilde per pronunciare il Suo voto di piccola vittima volontaria per la conversione dei suoi familiari, della sua parrocchia e per "il trionfo del regno di Cristo".
La Santa Messa e stata celebrata dal vice postulatore della causa di beatificazione don Renzo Tarlazzi, sempre attento e presente, animata dal prezioso coro parrocchiale, con la partecipazione di fedeli devoti. A seguire, secondo la tradizione, c'è stato il pranzo comunitario nel circolo parrocchiale, momento conviviale importante di incontro e di nuove conoscenze e infine il tesseramento che rinsalda il senso di identità e di orgogliosa appartenenza all'Associazione.
Sulla scia di Nilde, che tanto ha amato i piccoli e si è spesa sempre affinché i bambini di San Potito potessero conoscere ed amare Gesù, quest'anno si è voluto arricchire il momento del tesseramento di un significato più ampio che coinvolgesse proprio i bambini, quelli presenti al pranzo e quelli che frequentano il catechismo nelle parrocchie di San Potito, Boncellino-Traversara, Bagnacavallo, offrendo loro, tramite i catechisti,la tessera nominativa"ad honorem" di socio attivo, avendo conosciuto Nilde, la sua casa e la grotta in un pellegrinaggio orante ad ottobre. Il pensiero stampato sulla tessera-bambino e un messaggio di tenerezza e di consolazione tratto dagli scritti di Nilde: "Voi siete i gigli di Gesù, dall‘altare Egli vi guarda, vi benedice e vi sorride".
È stato questo un piccolo gesto tangibile che ci auguriamo possa rivelarsi significativo e "contagioso" nella loro formazione religiosa, guidandoli a scoprire, nella figura di Nilde, conterranea, la concretezza della santità.
Un grazie particolare a catechisti ed educatori che in generoso spirito di servizio si impegnano, nelle parrocchie, e guidare bambini e giovani nel delicato cammino della fede.
amicidinilde@gmail.com
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