Amici di Treviso
Giovedì 6 agosto, festa della Trasfigurazione, è stato il giorno fissato per raggiungere Lugo e visitare, dopo tanta attesa, i luoghi della venerabile Guerra, in località San Potito.
Da Silea, provincia e diocesi di Treviso, un piccolo gruppo dell’Apostolato della Preghiera ha voluto attingere forza, nel cammino di fede, dalla testimonianza cristiana della giovane Nilde.
Il primo contatto con lei, lo ebbi anni fa, quando chiesi all’Associazione del materiale divulgativo per conoscerne la vita e le virtù; l’ammirazione si così è concretizzata in un pellegrinaggio.
L’accoglienza e la disponibilità da parte dei volontari è stata a dir poco squisita e subito una forte emozione ci ha pervaso l’animo, rendendo ancora più viva ed incisiva la nostra sosta, sentendoci subito Chiesa, nella comunione dei Santi.
Onorata l’immagine della Madonna della salute, con un canto intonato dalla spumeggiante Giuseppina, siamo passati nelle sale dell’oratorio dove Chiara, una giovane volontaria, attraverso pannelli ed immagini del tempo, ha riassunto la vita ed il messaggio per cui Nilde viene additata quale modello da seguire.
La preghiera presso la tomba della famiglia Guerra nel vicino cimitero, unita al ricordo di tanti che l’hanno aiutata a progredire nella perfezione, e l’interessante visita alla casa, con i ricordi ivi custoditi, ha concluso il ricco pomeriggio. E’ stata una gioia vedere nel cortile di casa Guerra, Samuele ed Enea, due splendidi bambini che giocavano sotto lo sguardo dolce della loro mamma; in fin dei conti la santità è questo: lo straordinario nel quotidiano.
Sulla via del ritorno, come promesso alle nostre ospiti, abbiamo recitato il santo Rosario affidando all’intercessione di Nilde ognuna di loro ed i piccoli che abbiamo potuto incontrare, rinsaldando, con la preghiera, l’esperienza condivisa; col Magnificat abbiamo lodato Dio, con le parole di Maria, per la santità attinta a san Potito e la tanta bontà di cui siamo stati fatti oggetto.
Grazie a Marcella e alla sorella Franca, a Chiara con i piccoli Simone e Chiara, la mamma e la sorella; la scoppiettante Giuseppina, la nostra guida Claudia con Mariarosa; il signor Franco, regista della nostra visita, con la sua squisita mamma.
Avvicinare Nilde significa attingere alle eterne parole del Vangelo: è l’umiltà che viene esaltata con un parametro che non è di questo mondo!
Ella visse umanamente un fallimento, quando dovette lasciare il tanto sospirato “nido” conventuale e quando si spense senza vedere la conversione dei suoi cari; ma la sua santità laicale ce la rende ancora più vicina e presente nella nostra quotidianità!
Attraverso lei, Dio ci insegna che la grandezza è nelle piccole fedeltà e che ogni nostro sacrificio (parola oggi in disuso), compiuto in unione a Cristo, porta frutto; ci insegna la bellezza di essere Chiesa e di testimoniare questa appartenenza là, dove il Signore ci ha posto nella vita, anche se, spesso, ci risulta incomprensibile il suo piano salvifico per noi. Ci ricorda la freschezza delle sane amicizie ed il valore inestimabile di avere santi sacerdoti in cura d’anime.
La sua breve vita fu vissuta così intensamente che fu trovata pronta per il Cielo! Ciò che mi ha maggiormente colpito è stato trovare in questa giovane una grande maturità, umana e spirituale: una determinazione ed una fermezza davanti agli ostacoli e alle avversità della famiglia che mi ha ricordato i cristiani perseguitati nel Medio Oriente, chiamati quotidianamente a dar ragione della loro fede in Cristo.
Ritornando a casa abbiamo ritrovato i nostri impegni, le nostre preoccupazioni, le nostre pene: persone care ammalate, incomprensioni tra parenti, lavoro precario, momenti di stanchezza, ma da affrontare con nuovo spirito, con la forza testimoniata da Nilde ogni giorno della sua vita.
Rinnovo la mia ammirazione alla Associazione che, orgogliosa della loro “compaesana”, con amore e dedizione si prodiga per diffonderne la conoscenza e custodirne i ricordi: anche grazie a loro Nilde è una di noi, cammina e ci sostiene, alimenta la nostra speranza, anche quando tutto ci sembra inutile.
Un forte abbraccio a tutti da parte del gruppo, ancora grato per l’esperienza che ci avete donato con tanto amore.
Davide Golfetto
Giovedì 6 agosto siamo partiti da Treviso alla volta di San Potito, per visitare il luogo dove è nata e vissuta la venerabile Nilde Guerra.
Con nostra grande sorpresa abbiamo ricevuto una straordinaria accoglienza: alcune donne del paese ci hanno atteso davanti alla chiesa arcipretale di San Potito e ci hanno accompagnato a visitarla. Dopo di che ci ha raggiunto Chiara, la quale ci ha fatto da guida alla mostra allestita per raccontare la vita della Venerabile. Terminata la visita alla mostra, ci siamo ristorati grazie ad un piccolo rinfresco preparato da tutte le persone che ci hanno accolto, per poi proseguire verso il locale cimitero, dove riposano Nilde e tutti i suoi familiari. Dopo averli ricordati, anche intonando l’Eterno riposo, abbiamo concluso la nostra visita alla casa dove Nilde è vissuta. L’abitazione ora è divisa in due unità: da una parte vive una famiglia – la quale, anch’essa, ha dato segno di grande accoglienza e gentilezza – mentre l’altra conserva ancora gran parte degli oggetti appartenuti a Nilde e alla sua famiglia. Anche qui ci è stata spiegata accuratamente ogni cosa ed è stato ancora più piacevole ascoltare gli aneddoti raccontati dalle donne presenti che hanno trascorso parte della loro vita a contatto con Nilde. La visita si è poi conclusa con una bella foto di gruppo davanti alla grotta fatta costruire nel giardino della casa dal fratello di Nilde e con un delizioso omaggio: un vassoio colmo di dolci della tradizione locale preparati secondo l’antica ricetta.Di questa giornata portiamo nel cuore i luoghi, ma soprattutto le persone che direttamente o indirettamente hanno attinto dalla vita di questa Donna straordinaria e che attraverso i loro gesti, parole ed emozioni è come se ce l’avessero fatta conoscere personalmente.