«Di una vita così abbiamo bisogno anche noi, giovani e adulti, impegnati come siamo nel cammino sinodale. A cento anni dalla nascita, Nilde Guerra, ci è di esempio perché ci insegna a non essere credenti abitudinari, stanchi, incolori, bensì vivi ed attivi, profetici. Vivi, con una spiritualità che rende la propria vita luminosa». Con queste parole il vescovo Mario Toso ha aperto la sua omelia in Cattedrale, sabato scorso, per la celebrazione del centenario della nascita della venerabile Nilde Guerra (1922-1949). Battesimo, Cresima, Eucaristia, Riconciliazione: questi i quattro pilastri della crescita cristiana di cui Nilde Guerra è testimone viva. Pilastri fondamentali ieri e oggi, nel futuro, per ogni cammino sinodale. «Nella sua malattia, ha evidenziato Monsignor Toso, si identificava con Cristo sofferente. Con Lui voleva salvare a ogni costo i non credenti, i lontani dalla fede. Le modalità spirituali della vita di Nilde dovrebbero caratterizzare ogni credente, giovane o adulto, impegnato nel cammino sinodale. Si tratta di una vita interiore, coltivata con pazienza, con metodo e assiduità, con una conversione progressiva, con la preghiera di contemplazione del Crocifisso. Una tale vita, però, come ogni scalata, richiede l’accompagnamento di una guida esperta, una guida sacerdotale, specie nel sacramento della riconciliazione. Se noi abbiamo intenzione di percorrere con sincerità e verità il cammino sinodale non potranno mai mancarci la preghiera e la costante coltivazione della nostra vita interiore». «Nilde è un esempio per tutti noi ha detto Franco Guerra, presidente dell’associazione Amici di Nilde. Ha dedicato tutta la sua giovane vita agli altri, e ha offerto la sofferenza che ha provato per la riparazione dei peccati delle persone».
L’associazione Amici di Nilde, nata 40 anni fa, propone vari momenti istituzionali nel corso dell’anno per celebrare la serva di Dio. Raccoglie testimonianze sulla sua vita e cura pubblicazioni per tenere viva la sua memoria. «L’obiettivo fondamentale conclude il presidente è far sì che ancora più persone conoscano Nilde e la preghino. La sua figura va riscoperta e deve essere riproposta ai giovani, come indicato anche dal vescovo, per renderla sempre più attrattiva».
intervista a Franco Guerra
presidente dell' Associazione
"Amici di Nilde"